Da quando sono state trovate le prime tracce di tatuaggio in Egitto, Siria e nelle Cicladi, poi in Grecia, il tatuaggio nel Mediterraneo ha attraversato le epoche, attraverso usi medici, religiosi, politici ed estetici, fino a diventare un'espressione artistica a tutti gli effetti in epoca moderna, alimentata dalla cultura pop. La mostra ripercorre questa evoluzione, dagli antichi tatuaggi alle influenze odierne, in particolare a Marsiglia, dove sono diventati un'espressione dell'identità della città.
Dall'Italia all'Algeria, dai Balcani all'Iran, dalla Spagna a Cipro, questo progetto attinge alle metodologie della storia dell'arte globale, abbracciando le complesse geografie del Mediterraneo, nonché agli studi di genere e alla ricerca postcoloniale. Offre uno sguardo nuovo su quest'area, segnata dai suoi confini porosi e dai numerosi scambi religiosi, commerciali, artistici e culturali che l'hanno plasmata nel tempo.
Dipinti, sculture, fotografie, video, mode e oggetti di uso quotidiano sono tutti in mostra, combinando i contributi di storia, storia dell'arte, archeologia, etnologia e antropologia. La mostra analizza anche il tatuaggio contemporaneo a Marsiglia e il suo posto nella cultura pop.