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Apollo di Veio


biografia dell'opera
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Nome dell'opera
Apollo di Veio
Tipologia
Statua acroteriale
Datazione
510-500 a. C.
Collocazione
Sala 40

Luogo di produzione
Veio
Provenienza
Veio
Contesto di provenienza
Santuario in località Portonaccio

Materiale
terracotta policroma
Tecnica
plasmata a mano
Dimensioni in cm
H 186; Largh. max 78

Numero d'inventario
40702-40703
Data di acquisizione
19 maggio 1916

Ritrovata in frammenti nel 1916, la scultura in terracotta policroma rappresenta il dio Apollo, vestito con chitone e mantello, mentre incede a piedi nudi con il braccio sinistro teso in avanti e l’altro abbassato, forse a reggere l’arco.
Insieme ad altre statue anche questa era destinata a decorare la sommità del tetto del tempio di Portonaccio a Veio, dedicato alla dea etrusca Menerva (Atena) e datato alla fine del VI secolo a. C.
L’atteggiamento minaccioso di Apollo è, dunque, da mettere in relazione con la statua di Eracle esposta nella sala di fronte a lui e appartenente allo stesso contesto: il dio è pronto a lottare con l’eroe che ha appena catturato la cerva dalle corna d’oro, sacra a sua sorella Artemide.
Le statue di Portonaccio sono state attribuite al “Maestro dell’Apollo” appartenente all’ultima generazione di scultori in argilla (coroplasti) dell’officina di Vulca, autore della famosa statua di Giove nel tempio Capitolino (580 a.C. ca) commissionata dal primo re etrusco, Tarquinio Prisco; per lo stesso tempio sul finire del VI secolo il re Tarquinio il Superbo avrebbe chiesto proprio al “Maestro dell’Apollo”, forse, ben due quadrighe come ornamento del tetto. 

Approfondisci nella sezione Capolavori 

G. Q. Giglioli, “Veio. Scavi nell’area della città e della necropoli: statue fittili di età arcaica”, in Notizie degli Scavi di Antichità 1919, vol. XVI, pp. 13-37, in part. figg. 2 e 3 alle pp. 13 e 14, pp. 16 e 18, tavv. I-IV.

M. Pallottino, “La scuola di Vulca”, in M. Pallottino, Saggi di antichità, I-III, Roma 1979, pp. 1008-1009, tavv. XXVIII-XXIX, XXX, 1-2.

G. Colonna, “Il maestro dell’Ercole e della Minerva. Nuova luce sull’attività dell’officina veiente”, in Opuscula Romana 16, 1987, a pp. 23 nota 43, 26 nota 54, figg. 57-58.

F. Boitani - M. Diana - T. Sante Guido, “Il restauro dell’Apollo di Veio”, in Kermes aprile-giugno 2004, pp. 41-60 (sul restauro).

G. Colonna, “L’officina veiente: Vulca e gli altri maestri di statuaria arcaica in terracotta”, in M. Torelli - A.M. Moretti Sgubini (a cura di), Etruschi. Le antiche metropoli del Lazio (Roma, Palazzo delle Esposizioni 21 ottobre 2008 - 6 gennaio 2009), Verona 2008, in part. pp. 59-62.

C. Carlucci, “Veio. La coroplastica: Veio, Portonaccio. 2. Apollo”, in M. Torelli - A.M. Moretti Sgubini (a cura di), Etruschi. Le antiche metropoli del Lazio (Roma, Palazzo delle Esposizioni 21 ottobre 2008 - 6 gennaio 2009), Verona 2008, p. 201 (con bibliografia precedente).
 

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