Il libro di Renato Martinoni è la storia romanzata della vita di uno dei più grandi poeti del Novecento, Dino Campana, un vissuto intenso fatto di vagabondaggi, carcere, ricoveri in manicomio, avventure d’amore e una sconfinata e ardente passione per la poesia.
I brani scelti sono esemplificativi del valore che, nella storia, il poeta attribuisce alla Chimera, simbolo stesso della poesia, ma anche della donna che ha tumultuosamente amato. La Chimera è per Dino Campana l’immagine della donna ideale, del desiderio assoluto, e al tempo stesso della dimensione misteriosa della poesia stessa. Protagonista nella vita e nelle suggestive visioni del poeta, la Chimera è anche molto diffusa nell’iconografia antica, come mostro mitologico con il corpo e la testa di leone, la coda di serpente e una testa di capra nel mezzo della schiena. Secondo il mito la Chimera seminava il terrore in Licia, dove distruggeva i raccolti sputando fuoco, ma fu affrontata e uccisa dall’eroe Bellerofonte sul cavallo alato Pegaso, donatogli dalla dea Atena. Dunque secondo la tradizione la Chimera, che “vomitava fuoco ardente” (dettaglio escluso dalla statuaria ma variamente rappresentato sui rilievi e sulle pitture), incarna la forza distruttrice, così come nella vita del poeta Dino Campana si è rivelata distruttiva la costante ricerca, per tutta la sua folle esistenza, della Poesia nella sua dimensione ideale.