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Libri Stregati 2025

Portofino Blues

di Valerio Aiolli

Sala 13a, Cerveteri, Anfora a figure nere del Pittore di Priamo
ETRU image

Valerio Aiolli, Portofino Blues, Voland

“..hai la sensazione di avere a che fare con un elemento cosmico più che con un lago agitato dal soffio rabbioso di un bambino, l'acqua è calda anche d'inverno, quando il mare è mosso puoi lasciarti andare sulle onde ... come se fossero un massaggio energico ma poi rilassante, la sabbia ti accoglie in un abbraccio e ti asciughi osservando i salti delle rajamantas.” (p.170)


ll romanzo di Valerio Aiolli è incentrato sulla scomparsa della contessa di Villa Altachiara tra i flutti del mare di Portofino. Fra vicende familiari e generazionali, gli amori e le passioni mutevoli della contessa giocano un ruolo significativo nel quadro d'insieme. L'oscillazione fra il Messico e l'Italia, fra gli scenari tra cui si dipana la trama per un lungo arco temporale, prende vita nell'elemento marino, che diviene un ponte per contrasto fra due realtà, e al tempo stesso anticipazione della tragica fine. L'immagine dell'acqua come elemento cosmico, avvolgente e rassicurante, che si infonde anche nell'idea di un matrimonio accolto in quanto via di fuga da una realtà contrastata, trova nelle immagini dell'anfora a figure nere dalla tomba caeretana Martini Marescotti la sua evocazione. 

Anfora a figure nere, Pittore di Priamo, 520 circa a.C.  Da Cerveteri, Tomba 610 o Martini Marescotti.

Anfora a figure nere, Pittore di Priamo, 520 circa a.C. Da Cerveteri, Tomba 610 o Martini Marescotti.

Su un lato dell’anfora, diverse figure femminili prendono parte ad una animata scena di bagno in uno specchio d’acqua compreso fra due rocce. Al centro è un alto podio che poggia su una base più larga. La figura femminile alla sinistra del podio è rivolta verso un’altra che le parla dall’alto. Ai piedi della roccia di sinistra una donna sotto un rivolo d’acqua è intenta a pettinarsi i capelli, mentre un’altra si tuffa fra le onde. Una figura femminile, sul podio, si guarda indietro; alla base è una donna con i capelli raccolti da un tessuto avvolto e un’altra è ritratta mentre esce dal bagno. La scena è completata da alberi frondosi a cui sono appesi le vesti insieme a spugne e a contenitori di unguenti.

Le scene di bagno femminile, attraverso il potere purificatore dell’acqua, rappresentano l’anticipazione dell'unione matrimoniale e al tempo stesso un cambiamento di stato, un passaggio alla vita adulta. Questa insolita scena di bagno corale, che va integrata con l’immagine di vendemmia sul lato opposto, dominata dalla figura di Dioniso attorniato dai satiri, rimanda ad un'unione sacra e iniziatica che, attraverso il culto, poteva anche essere funzionale alla transizione di stato per eccellenza e al superamento della morte.

testo di Valentina Belfiore

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