Specchio con Turan, Elina, Ermania, Elachsantre, 475-450 a.C. da Palestrina, Necropoli della Colombella.
Il sogno di liberazione e riscatto dei propri paesi oppressi andrà dunque di pari passo con quello di poter vivere liberamente il loro amore, superando ostacoli e convenzioni, costruendo una vita insieme nella nuova realtà che anche loro avranno contribuito a creare: presto, però, dovranno amaramente rendersi conto che il futuro non è dalla loro parte, e i sacrifici fatti in nome della libertà dai combattenti saranno presto dimenticati – quasi rinnegati - dall’Italia repubblicana. Le difficoltà di ogni genere incontrate da Nada e Hermann sul loro cammino li porteranno infine ad allontanarsi, senza però mai dimenticarsi completamente.
L’opera abbinata a questo libro non può che essere lo specchio in bronzo datato alla metà del IV secolo a.C. da una necropoli di Palestrina su cui è raffigurata la più famosa coppia di amanti dell’antichità, Elena e Paride (i cui nomi sono etruschizzati in Elina ed Elachsantre). Anche loro, come Nada e Hermann, verranno travolti dalla potenza di un amore cui non è possibile resistere (qui personificato in Turan, l’Afrodite etrusca), e dalla violenza di una guerra che infine li separerà.
testo di Giulia Bison