Anfora attica con decorazione protogeometrica, VIII sec. a.C., Collezione Gorga
Il vaso che avete davanti, un’hydria prodotta ad Atene, non è un semplice contenitore per l’acqua, è un oggetto prezioso e particolare, legato al mondo dei morti più che alla vita quotidiana: venne probabilmente realizzato per contenere le ceneri di un defunto o magari per segnalarne la tomba dall’esterno, come fosse una stele o una lapide.
Sul collo un corteo di fanciulle che si tengono per mano, stringendo palmette e corone di fiori, celebra la vittoria del defunto sulla morte; tra di loro piccole svastiche, come raggi solari, portano luce e il senso di un infinito moto circolare, perché la vita non finisce ma continua in un indefinito aldilà; sul corpo guerrieri, carri in sfilata, cervi pascenti e decorazioni geometriche che riempiono l’intera superficie del vaso. Ciò che però lega questo splendido oggetto alla sfera funeraria in maniera ancora più stringente è la presenza dei serpenti, ben 5: sull’orlo, sul collo, su ognuna delle 3 anse. I dettagli sono dipinti ma i serpenti sono in rilievo, per rendere la loro presenza ancora più evidente, letteralmente tangibile.