Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento del sito. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

ok, ho capito

Oinochoe a bocca trilobata con iscrizione votiva


biografia dell'opera
{ torna a elenco completo biografie }

Nome dell'opera
Oinochoe a bocca trilobata con iscrizione votiva
Tipologia
Oinochoe (brocca)
Datazione
Prima metà del VI secolo a.C.
Collocazione
Sala 39

Luogo di produzione
Veio
Provenienza
Veio, Portonaccio, comune di Roma (RM)
Contesto di provenienza
Santuario di Portonaccio (scavi Pallottino 1939-1940), zona dell’altare

Materiale
Bucchero nero lucido
Tecnica
Lavorata al tornio
Dimensioni in cm
H max 44,5; Largh. max 31; H lettere 0,5-0,7

Numero d'inventario
VTP 222 (n. di scavo)
Data di acquisizione
1939-1940

La grande oinochoe (brocca) a bocca trilobata presenta corpo ovoidale e piede troncoconico. Due fasce orizzontali a rilievo decorano il corpo all’altezza della spalla e del fondo; listelli a rilievo sottolineano l’orlo e l’attacco del piede. L’ansa modanata è arricchita da due grosse rotelle all’attacco superiore e da una placchetta cuoriforme con pseudo-borchie, posta all’attacco inferiore e ispirata nella forma a modelli metallici.
Il vaso fa parte di una pregiata serie di buccheri, forse commissionati dallo stesso santuario o comunque prodotti per le necessità del culto.
Sulla traversa dell’ansa venne graffita dopo la cottura un’iscrizione in alfabeto veiente arcaico: mine mulvanice carcuna tulumnes (mi ha donato Karcuna Tulumnes).
Karcuna Tulumnes appartenne a una famiglia locale molto influente, che probabilmente ebbe un ruolo di primo piano nel governo della città. Diversi membri compaiono su altre iscrizioni a Portonaccio e nel santuario urbano di Campetti e, più tardi, uno dei discendenti potrebbe essere identificato nel Lars Tolumnius che, secondo Tito Livio (LIV., IV, 17 ss.), regnò a Veio nel V secolo a.C.
Le offerte di personaggi di alto rango, come questa oinochoe e il calice di Avile Vipiiennas (un aristocratico di origine vulcente che giocò un ruolo politico di primo piano nel VI secolo a.C.), testimoniano l’importanza, la fama e il grande raggio di influenza del santuario di Portonaccio.


 

L.M. Michetti, “Oinochoe con ansa a rotelle”, in A.M. Moretti Sgubini (a cura di), Veio, Cerveteri, Vulci. Città d’Etruria a confronto, (Catalogo della Mostra di Roma, 2001), Roma 2001, pp. 45-46.

D.F. Maras, “Le iscrizioni”, in G. Colonna (a cura di), Il santuario di Portonaccio a Veio I. Gli scavi di Massimo Pallottino nella zona dell’altare (1939-1940), MonAnt, Serie Miscellanea, VI-3, Roma 2002, p. 267, n. 210, fig. 29, Tavv. XL, LXXVII.

CIE, II, 5 e Addenda II, 1, n. 6454.

D.F. Maras, Il dono votivo, gli dei e il sacro nelle iscrizioni etrusche di dono, Roma 2009, p. 412, n. cat. Ve do 6.

V. Lecce, “Oinochoe con ansa a rotelle e iscrizione votiva etrusca”, in L. Bentini, M. Marchesi, L. Minarini, G. Sassatelli (a cura di), Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna (Catalogo della Mostra di Bologna, 2020), Verona 2019, p. 99, n. cat. 41.

Veio, Cerveteri, Vulci. Città d’Etruria a confronto, Roma, Villa Poniatowski, 1 ottobre - 30 dicembre 2001

Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna, Bologna, Museo Civico Archeologico, 7 dicembre 2019 - 29 novembre 2020
 

let's talk

Dialoga con il museo

Scrivici o seguici
facebook
instagram
twitter
youtube

Seguici sui social

newsletter

Iscriviti per sapere tutto sulle nostre attività

contattaci

Scrivici e contattaci.
Guarda chi siamo e di cosa ci occupiamo