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Etru a Casa - Villa Poniatowski

Stanislao Poniatowski e Cassandra Luci

18 Dicembre 2020


di Luca Mazzocco

Angelica Kaufmann, Ritratto di Stanislao III Poniatowski, particolare, Firenze, Galleria Mozzi Bardini

Angelica Kaufmann, Ritratto di Stanislao III Poniatowski, particolare, Firenze, Galleria Mozzi Bardini

Nato a Varsavia il 23 novembre 1754, era il nipote dell’ultimo re di Polonia Stanislao Augusto Poniatowski e per molto tempo fu ritenuto il suo erede al trono, distinguendosi tra la nobiltà polacca per il suo amore per le arti e la cultura.

L’abdicazione dello zio nel 1795, e gli avvenimenti di politica internazionale lo porteranno a decidere di trasferirsi definitivamente a Roma, dove già aveva soggiornato precedentemente.

Una volta stabilitosi, acquistò una serie di possedimenti terrieri nella zona del lago di Albano e di San Felice Circeo, e a Roma la villa extraurbana e il palazzo di Via della Croce. Ed è in questo palazzo che, secondo una storia da romanzo romantico, trovò rifugio una giovane donna di nome Cassandra Luci, sfuggendo all’anziano marito dopo l’ennesimo litigio.

Lorenzo Bartolini, Ritratto di Cassandra Luci Poniatowski, Prato, Museo Civico (in deposito dal Polo Museale Fiorentino)

Lorenzo Bartolini, Ritratto di Cassandra Luci Poniatowski, Prato, Museo Civico (in deposito dal Polo Museale Fiorentino)

Tra i due ben presto nacque l’amore, nonostante la differenza d’età (lei era più giovane di una ventina d’anni) e di classe sociale, anche se recenti studi hanno evidenziato la sua discendenza da una famiglia borghese di Todi; per agevolare questo amore il principe diede un lauto appannaggio al precedente marito che preferì trasferirsi a Milano.

Cassandra, ribattezzata Caterina in onore dell’imperatrice russa, legata alle vicende dei Poniatowski, diede al principe cinque figli tra il 1806 e il 1816.

In questi stessi anni, nel 1811 venne chiamato dal principe un nuovo segretario il giovane Giuseppe Gioacchino Belli, che poi diventerà uno dei più importanti poeti della vita quotidiana di Roma.

Ignazio Villa, Monumento a Stanislao Poniatowski, Chiesa di S. Marco, Firenze

Ignazio Villa, Monumento a Stanislao Poniatowski, Chiesa di S. Marco, Firenze

Egli manterrà questo ruolo per circa due anni, per poi andarsene in maniera improvvisa, probabilmente per la nascita di un sentimento corrisposto verso Cassandra, a cui dedicherà un sonetto. Poniatowski, nonostante le critiche della corte romana che disprezzava le origini di Cassandra, dal 1814 cercò di far annullare le prime nozze della sua amata, sostenendo che il marito di lei l'aveva sposata sotto falso nome.

Ma anche questo tentativo fallì e, non riuscendo a dare un riconoscimento ufficiale ai figli, dal 1822 decise di trasferirsi a Firenze, lasciando definitivamente Roma. Solo nel 1827, in seguito alla morte del primo marito di Cassandra, poté sposare la sua amata, pochi anni prima di morire, il 13 febbraio del 1833. Oggi la sua tomba si può visitare all'interno della Cappella Serragni della chiesa di San Marco a Firenze.
 

Disegno Spagnoli e Litografia Angiolini, Carlo, Elisa e Giuseppe Poniatowski, Bologna 1841, Collezione Busiri Vici
Sonetto scritto da G. G. Belli per Cassandra Luci Belloch il 25 novembre 1813, Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele
 

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