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Etru a Casa - Villa Poniatowski

L'acquisto di Poniatowski e l'intervento di Valadier

4 Dicembre 2020

di Francesca Montuori
G. B. Lampi (attr.), Ritratto del principe Stanislao Poniatowski, collezione privata

G. B. Lampi (attr.), Ritratto del principe Stanislao Poniatowski, collezione privata

Nel 1800 il principe polacco Stanislao Poniatowski (1754-1833), dopo aver acquistato le proprietà appartenute prima a Giulio III, poi ai Cesi e infine ai Sinibaldi, si rivolge all’architetto romano Giuseppe Valadier (1762-1839) per far rimodellare la villa secondo il contemporaneo gusto neoclassico.

La scelta non è casuale: Valadier è infatti in quel momento uno dei maggiori protagonisti dell’architettura a Roma, richiesto dagli aristocratici per ville e dimore e allo stesso tempo impegnato in grandi progetti urbani come la risistemazione di piazza del Popolo, i cui primi progetti risalgono al 1793/1805.

Inoltre Valadier nel 1794 era già stato incaricato dallo stesso Poniatowski di progettare la sua residenza in città, in via della Croce; ed è forse proprio su suo consiglio che il principe scelse di acquistare queste proprietà.

Villa Poniatowski, incisione di P. Parboni, 1818. Fondo Lanciani, Roma, Istituto di archeologia e storia dell’arte

Villa Poniatowski, incisione di P. Parboni, 1818. Fondo Lanciani, Roma, Istituto di archeologia e storia dell’arte

Per la villa suburbana di Poniatowski, Valadier si confronta con un fabbricato più volte modificato nei secoli: ne sono testimonianza non solo lo sviluppo irregolare delle sale interne, ma anche l’andamento lievemente inclinato della facciata della villa che, ridisegnata in forme neoclassiche, appare ora come un blocco unico scandito da due ordini di livelli.

Disegno originale del progetto di Valadier, G. Valadier, Biblioteca Nazionale di Roma, MS, Fondo Vittorio Emanuele n. 441

Disegno originale del progetto di Valadier, G. Valadier, Biblioteca Nazionale di Roma, MS, Fondo Vittorio Emanuele n. 441

L’esterno dell’edificio riflette a pieno lo stile di Valadier: basti il confronto con le soluzioni adottate nei palazzi di piazza del Popolo progettati in quegli stessi anni, laddove il livello inferiore è caratterizzato da un lineare intonaco a bugnato, mentre il livello superiore, nella sua semplicità, è scandito da finestre e - nel caso della villa - da due balconi. Ma l’inserimento neoclassico di maggior rilievo è la loggia a colonne doriche del piano nobile, aperta lateralmente e rivolta verso il verdeggiante monte dei Parioli.

Dettaglio della veduta di Villa Poniatowski di Parboni

Dettaglio della veduta di Villa Poniatowski di Parboni

Delle preesistenti architetture Valadier conserva invece l’ampia terrazza prospiciente la facciata, la cordonata d’accesso e - al livello inferiore - due grandi archi (già della Villa Cesi) che ora incorniciano la veduta prospettica della villa da via Flaminia e un piccolo giardino all’italiana.

L’intervento di maggior pregio è certamente il più ampio giardino di stampo mitteleuropeo che fiancheggia l’edificio, voluto da Poniatowski a imitazione del parco nella residenza estiva del fratello a Varsavia...

Ma di questo parleremo la settimana prossima!

 

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