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Etru a Casa - Villa Poniatowski

La Collezione del Principe Poniatowski

15 Gennaio 2021

di Luca Mazzocco

Ci soffermiamo oggi sulla figura di Stanislao Poniatowski e il suo amore per il collezionismo.

Schizzo di Giuseppe Valadier con la sala dell’Ercole Farnese (dal Liber Veritatis del Valadier)

Schizzo di Giuseppe Valadier con la sala dell’Ercole Farnese (dal Liber Veritatis del Valadier)

Il giovane Stanislao ereditò questa passione dallo zio e dal padre e già in Polonia doveva avere ingenti collezioni, che cedette al suo arrivo in Italia, per acquisire nuovi pezzi.

Tra questi molto probabilmente doveva esserci una copia dell’Ercole Farnese, collocata assieme ad altri marmi nella sala al pianterreno, di cui ci resta uno schizzo del Valadier e che è citata in una descrizione della villa, scritta nel 1821, assieme ad una serie di statue antiche e frammenti di elementi decorativi.

Statua di Proserpina, o Euterpe o Kore, Kunsthistorisches Museum, Vienna

Statua di Proserpina, o Euterpe o Kore, Kunsthistorisches Museum, Vienna

Probabilmente questa copia fu realizzata contemporaneamente a quella voluta da Re Stanislao Augusto per il palazzo di Lazienski in Polonia.
Della collezione faceva parte, sicuramente fino al 1806, una statua di grandi dimensioni, realizzata in marmo e datata all’età romana, raffigurante Proserpina, o Euterpe, o Kore, oggi al Kunsthistorisches Museum Vienna.

Oltre ai marmi, Poniatowski era famoso per la sua raccolta di gemme antiche, che aveva cominciato a collezionare già in Polonia e di cui aveva realizzato un catalogo, pubblicato solo parzialmente immediatamente prima di morire, nel 1833. Da esso sappiamo che la collezione raccoglieva 2.601 pezzi, di cui alcuni, molto probabilmente, realizzazioni moderne, ma anche alcuni celebri capolavori antichi.

Poniatowski aveva inoltre una straordinaria raccolta di dipinti, parzialmente ricostruibile attraverso le vicende successive della collezione; tra questi risultano quadri di Giotto, Tintoretto, Caravaggio, Carracci, Domenichino.

Copertina del primo volume del Catalogue des pierres gravées de S. A. le Prince Stanislas Poniatowski

Copertina del primo volume del Catalogue des pierres gravées de S. A. le Prince Stanislas Poniatowski

In particolare il quadro di Caravaggio è stato identificato nel Concerto Bacchico, già presente nella collezione Del Monte e oggi conservato al The Metropolitan Museum of Art, New York.

Quattro tavole di Giotto invece, originariamente parte di una pala d’altare, si trovano oggi sparse nei principali musei del mondo e soltanto il quadro con la Deposizione di Cristo nel sepolcro (Fig. 5) è tornato in Italia e si trova nella Collezione Berenson a Fiesole.

Quando Poniatowski si trasferì a Firenze portò con sé la maggior parte delle sue collezioni, che furono ereditate dai figli, i quali le vendettero all’asta principalmente per finanziare le proprie attività nel campo della musica lirica, e questo comportò la dispersione di tutti gli oggetti, che non sempre sono stati identificati.

Caravaggio, Concerto Bacchico, Metropolitan Museum of Art, New York
Giotto, Deposizione di Cristo nel Sepolcro, Collezione Berenson, Villa I Tatti, Fiesole (FI)

 

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