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Etru a Casa - Throwback Thursday

I primi anni del Museo

16 Aprile 2020

di Alessia Argento

Riprendiamo il racconto dal 1888, anno in cui lo Stato ha acquisito la residenza rinascimentale. Dopo i lavori di ristrutturazione, il Museo ha aperto i battenti al pubblico, il 14 marzo 1889; tre anni dopo è stato inaugurato il piano superiore dell’emiciclo, per accogliere altri materiali.

Esposizione 1889-1892, reperti falisci da Civita Castellana, Archivio fotografico di Villa Giulia, inv. 3324

Esposizione 1889-1892, reperti falisci da Civita Castellana, Archivio fotografico di Villa Giulia, inv. 3324

L’esposizione nasce per illustrare i risultati della redazione della Carta Archeologica d’Italia e degli scavi condotti sotto la guida della nuova Direzione generale per le antichità nell’agro falisco, ubicato a nord di Roma, tra il territorio degli Etruschi e quello dei Sabini.
La prima foto mostra come venivano presentati al pubblico i reperti: all’interno di grandi vetrine con supporti in legno, poste lungo i lati delle sale, secondo il criterio espositivo, altamente avanzato per l’epoca, di presentare interamente i materiali provenienti da un contesto tombale, evitando di mostrare i soli vasi di elevato pregio.

Tempio di Alatri, Archivio fotografico di Villa Giulia, inv. 37297

Tempio di Alatri, Archivio fotografico di Villa Giulia, inv. 37297

Nella seconda immagine, si scorge dall’emiciclo il tempio di Alatri ricostruito nel giardino della villa a grandezza naturale nel 1891 da Adolfo Cozza, redattore della Carta Archeologica, sulla base del tempio da lui stesso rinvenuto nel corso degli scavi condotti sul territorio.

La ricostruzione aveva lo scopo didattico di illustrare al visitatore dell’epoca come fosse strutturato un tempio di tipo etrusco-italico. Ebbe un forte impatto sul pubblico, grazie anche alle terrecotte architettoniche di rivestimento, accuratamente riprodotte sulla base di quelle originali.

Sullo sfondo, si intravedono i fienili di Vigna Cartoni che deturpano l’aspetto della villa e del giardino e che verranno acquistati nel 1908 per essere successivamente abbattuti e rimpiazzati da nuovi spazi espositivi.

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