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Etru a Casa - Throwback Thursday

Campagna archeologica a Veio

14 Maggio 2020

di Alessia Argento

I momenti più importanti del Museo sono sicuramente legati alla storia delle straordinarie scoperte archeologiche che hanno portato alla luce dei capolavori dal valore indiscusso. Raccontiamo la memoria del museo anche attraverso queste immagini che richiamano due momenti della grande campagna archeologica condotta a Veio dal Museo di Villa Giulia e dalla “Sovraintendenza degli scavi”, annessa all’istituto nel 1912.

L. Pigorini, G.A. Colini, N. Malavolta a Grotta Gramiccia. 1913-1916. Archivio fotografico di Villa Giulia

L. Pigorini, G.A. Colini, N. Malavolta a Grotta Gramiccia. 1913-1916. Archivio fotografico di Villa Giulia

L’esplorazione fu intrapresa nel 1913 allo scopo di indagare in maniera sistematica la grande città etrusca di Veio e di tutelarne i resti, messi a repentaglio dai lavori agricoli e dal crescente interesse degli scavatori clandestini. I lavori proseguirono fino all’aprile del 1916, sotto la guida di Colini e dell’ispettore Ettore Gabrici.

Nella foto, il direttore di Villa Giulia, Giuseppe Angelo Colini (del quale abbiamo avuto modo di parlare nei precedenti post), accompagna Luigi Pigorini – paletnologo e fondatore del museo preistorico-etnografico – a visitare la necropoli di Grotta Gramiccia. Alla destra di Colini è seduto Natale Malavolta, primo assistente agli scavi. Grazie alla sua attività furono individuate più di 800 tombe appartenenti al periodo più antico di Veio.

Sul passepartout della fotografia sono riportate a matita alcune indicazioni:

"Veii. Necropoli di Grotta Gramiccia. Gruppo A.
Il Senatore Luigi Pigorini, guidato da G. Angelo Colini, assiste all’apertura di un pozzetto villanoviano (elmo pileato), fatta dal Soprastante N. Malavolta nella necropoli di Veio."

Sono indicati, inoltre, i numeri assegnati alle tombe.

La scoperta del gruppo scultoreo di Portonaccio. 1916. Autore della foto Giulio Quirino Giglioli. Archivio fotografico di Villa Giulia, inv. 1118.

La scoperta del gruppo scultoreo di Portonaccio. 1916. Autore della foto Giulio Quirino Giglioli. Archivio fotografico di Villa Giulia, inv. 1118.

A Malavolta si deve anche lo scavo, diretto dall’ispettore alle antichità Giulio Quirino Giglioli, che mise in luce il gruppo statuario in terracotta dipinta del Santuario di Portonaccio, eretto su un pianoro della città alla fine del VI sec. a.C. e dedicato a Minerva. A poche ore dalla scoperta delle statue frammentarie di Apollo ed Eracle, che avevano decorato la sommità del tetto del santuario fino alla conquista romana (396 a.C.), Giglioli fotografò l’eccezionale rinvenimento.

Era il 19 maggio del 1916. Appena estratte dalla terra, le statue furono portate al Museo di Villa Giulia.

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